Acqua potabile
Compila il questionarioÈ partita la nuova raccolta dati! Dopo una fase preliminare, ecco un nuovo questionario a cui puoi partecipare dal 25 maggio al 20 luglio. Aiutaci a raccogliere nuovi dati sui contatori, rispondi alle poche semplici domande di "MA QUANTA ACQUA CONSUMI?" per avere dati più precisi sui tuoi consumi domestici!
Come leggere il contatore
Tipi di contatore
I tipi di contatori dell’acqua montati nelle abitazioni possono essere di tre tipi:
Se hai un CONTATORE A LANCETTE:
- Parti dai 4 orologi con le lancette nere che rappresentano i numeri interi (misurano rispettivamente le migliaia, le centinaia, le decine e le unità). Procedendo in senso orario a sinistra (dal quadrante con indicato × 1000) segna i numeri indicati dalla freccetta, moltiplicando
- il primo × 1000 m³
- il secondo × 100 m³
- il terzo × 10 m³
- il quarto × 1 m³
Attenzione: se la lancetta è tra due numeri, segna il numero più basso (già superato dalla lancetta) non quello ancora da raggiungere! - Passa ai 3 orologi con le lancette rosse che rappresentano i numeri decimali (misurano rispettivamente ettolitri, decalitri e litri), segna i numeri e moltiplica
- il primo × 0,1 m³
- il secondo × 0,01 m³
- il terzo × 0,001 m³
Anche in questo caso se la lancetta è tra due numeri, segna il numero più basso (già superato dalla lancetta) non quello ancora da raggiungere! - Somma tutto ciò che hai segnato e otterrai i tuoi m³ consumati!
es. 00240 + (9 × 0,1) + (9 × 0,01) + (4 × 0,001) + (5 × 0,0001)= 240,9945 m³ - Converti in litri (1 m³ = 1000 l), ovvero moltiplica il valore ottenuto × 1000. es. 240,9945 m³ × 1000 = 240994,5 l
Se hai un CONTATORE A NUMERAZIONE, A QUADRANTE o A LETTURA DIRETTA:
- Parti da sinistra e leggi i numeri neri riportati nel quadrante rappresentano i numeri interi in m³ (ignora gli zeri a sinistra del primo numero!)
Attenzione: se la cifra non è ben allineata, segna il numero più basso!
- Leggi i numeri rossi (a destra del quadrante) rappresentano i decimali in m³ spesso separati dai precedenti da una virgola.
Se hai 4 lancette rosse che rappresentano decilitri, litri, decalitri ed ettolitri, moltiplica- il numero più a sinistra × 0,0001 m³
- il secondo × 0,001 m³
- il terzo × 0,01 m³
- il quarto × 0,1 m³
- Trasforma tutti i tuoi numeri da m³ in litri (1m³ = 1000 l), quindi moltiplica il tuo risultato × 1000. es. 240,9945 m³ × 1000 = 240994,5 l
Risultati prima rilevazione
Dal 9 al 24 maggio abbiamo effettuato una prima raccolta dati, questi sono alcuni dei risultati ottenuti (click per ingradire).
Stato questionario
Risposte ricevute: 63 - Ultima risposta il 21/07/2020 alle 7:47:10
Lo sapevi che...
Dei 1,4 miliardi di km3 di acqua sul Pianeta, solo il 2,5% del totale è costituito da acqua dolce. Di questo volume, circa il 68% è imprigionato sotto forma di ghiacci e neve permanenti nelle regioni montuose, antartiche e artiche. Quindi l’acqua dolce facilmente utilizzabile dall’uomo, chiamata risorsa idrica, è una piccolissima quantità ma nonostante questo il consumo di acqua dolce è elevatissimo. Esso è cresciuto del 600% nel giro di un secolo a causa soprattutto dell’aumento della popolazione mondiale e dei processi produttivi agricoli e industriali. Tra i 28 Paesi dell'Unione europea, secondo un indagine dell'ISTAT, l'Italia ha il maggiore prelievo annuo di acqua per uso potabile pro-capite: 156 metri cubi annui per abitante. Ma questo numero cresce esponenzialmente, fino a toccare i 6˙309 metri cubi pro-capite al giorno, se consideriamo anche l’acqua cosiddetta “virtuale”, cioè quella che non usiamo tal quale, ma che è servita a produrre il cibo che mangiamo, gli indumenti che indossiamo e tutti gli altri beni e prodotti di cui disponiamo oggigiorno.
- P. H. Gleick - Encyclopedia of Climate and Weather;
- Utilizzo e qualità della risorsa idrica in Italia (Istat 10-2019)
- Emanuele Bompan, Federica Fragapane, Marirosa Iannelli, Riccardo Pravettoni, Atlante geopolitico dell'Acqua: Water grabbing, diritti, sicurezza alimentare ed energia; HOEPLI: Milano;
- Consumiamo il 600% in più di acqua rispetto al secolo scorso (Repubblica 22-03-2018)